Segnali di vita / 3
SNEM - MoaiPress
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Ho intercettato segnali di vita: tracce di nuovi e interessanti creatori. Loro sono intorno a noi, vivi e vegeti, occorre solo accorgersene e avvistarli. Con questa rubrica vi suggerisco artisti1 da esplorare (come si esplora ogni nuovo mondo), vi propongo nuove visioni, traiettorie anomale che sorpassano i soliti nomi. Pronti per il viaggio, apriamo nuove vie.

Udine, 2022 © SNEM
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Snem è un artista che scansa le categorie: in questi anni ha sperimentato molti mezzi espressivi sino ad acquisire identità irriconoscibili. Molti lo ricordano per i suoi poster in bianco e nero e si chiedono come mai non faccia più quei disegni. È acqua passata. Mi domando perché non si chiede mai di cambiare agli artisti che per una vita dipingono la stessa cosa e ci si stupisce, invece, di chi muta e si rinnova.
Nel tempo Snem si è trasformato spesso, ma questo non può che essere un dato di salute della sua ricerca. Quando l’ho conosciuto nel 2014 in Portogallo attaccava i primi poster sui muri, si trattava di disegni con corpi sezionati dei quali si mostravano le interiora con la minuzia dell’illustrazione scientifica 1. Successivamente dai poster è passato alle installazioni: prima con scotch e carta stagnola, poi con rifiuti, scarti e materiali poveri, infine con le muffe. Così facendo si è liberato da percorsi ormai battuti in cerca di altro. Ha rifiutato il disegno realistico, il segno vettoriale, per andare verso l’informe e l’incontrollabile (considero i lavori con le muffe l’apice di tale ricerca). La sua scelta è stata estrema perché, in fondo, ha negato tutto quello che gli era stato insegnato, tutta la sua formazione.
Snem è attratto dal caso, da ciò che si forma da sé senza il controllo dell’uomo. Per questo cerca di dimenticare le doti da bravo pittore, le tecniche scolastiche e inventa nuovi strumenti difettosi e instabili fatti di assemblaggi assurdi che producono segni imprecisi, imprevisti.
Tale ricerca solitaria è da sempre affiancata a momenti collettivi di cui lo stesso Snem è stato artefice. Penso a Divergenze 2, rassegna di esposizioni in galleria e in strada, o al collettivo Leccolimoni, con il quale ha messo in piedi Numi Tutelari, una residenza artistica spontanea di cui è stato curatore 3. E infine i lavori in coppia, portati avanti con alcuni amici: nel 2017 con Frenulo ritinteggia di bianco una stanza definendo quel gesto un’opera (Scarpentoia 1810); nel 2021 con Rafael Wolanowski costruisce un aquilone gigante di stoffa in grado di staccarsi da terra solo per pochi metri, un oggetto apparentemente inutile, metafora del fallimento, esposto come una carcassa in un campo. Recentemente – sempre con Rafael – ha presentato un progetto di merchandising (Zimna Woda), che tratta temi come la violenza attraverso un immaginario che oscilla tra il crudo e l’adorabile 4. E poi la svolta “sonora”: è del 2021 Briciole nei Party, traccia prodotta da New Weird Italia, che Snem canta e accompagna visivamente con un video-collage in grado di riassumere tutta la sua estetica 5, seguita da Pieni di Problemi che conferma una presenza audio-video a tuttotondo 6.
Questo excursus ci mostra un artista eterogeneo e attento, scrupoloso eppure disposto a saltare nel vuoto, come lui stesso ha dichiarato «io voglio sempre andare solo in avanscoperta» 7.
Attitudine non facile da mantenere perché significa perseverare in una ricerca faticosa, spesso solitaria, resistendo alla pressione sociale che lo vorrebbe più comprensibile e meno complesso di quello che invece, fortunatamente, è.

Bologna, 2020 © SNEM
A seguire un breve galleria di immagini.
Per approfondire: instagram snem.snem

2022 © SNEM

Torino, 2021 © SNEM

2019 © SNEM

Torino, 2018 © SNEM

Torino, 2019 © SNEM

2020 © SNEM

Torino, 2021 © SNEM

Arezzo, 2019 © SNEM

Arezzo, 2019 © SNEM

Arezzo, 2019 © SNEM

Collemincio, Residenza Numi Tutelari, 2021 © SNEM

Anarchico Sentimental, Venezia, Spazio Punch, 2022 © SNEM
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