Segnali di vita / 2
Noemi Vola - MoaiPress
Noemi Vola
Ho intercettato segnali di vita: tracce di nuovi e interessanti creatori. Loro sono intorno a noi, vivi e vegeti, occorre solo accorgersene e avvistarli. Con questa rubrica vi suggerisco artisti1 da esplorare (come si esplora ogni nuovo mondo), vi propongo nuove visioni, traiettorie anomale che sorpassano i soliti nomi. Pronti per il viaggio, apriamo nuove vie.

Molto difficile da dire, Bologna, 2020 © Noemi Vola
NOEMI VOLA
Una comune miopia nella visione del lavoro di Noemi Vola la vuole incasellata nel mondo dell’illustrazione, dentro confini netti che vanno dai libri per bambini alle grafiche per festival fino ai diari di scuola. Nulla di più parziale: a mio giudizio le opere veramente interessanti di Noemi stanno ai margini di tutto ciò, nei disegni spontanei a matita o pennarello, nei muri a spray delle fabbriche abbandonate, nelle micro sculture di pongo, nei pupazzi scuciti e riassemblati come dei frankestein-giocattolo.
Recentemente si è spinta oltre: ha preso le sue creazioni tridimensionali di pongo e le ha schiacciate, trasformando quelle figure simpatiche in inquietanti fantasmi. Tale gesto non è solo un esperimento ludico: è un affermazione di libertà e autonomia verso il mondo (e il mercato) dell’illustrazione che richiede sempre immagini “carine e presentabili”, ironiche ma non irriverenti, provocatorie ma mai sprezzanti, piacevoli e, ovviamente, vendibili. Noemi, con gesto rivoluzionario, distrugge i suoi pupazzi e con essi le aspettative altrui, affiancando al suo percorso editoriale riconosciuto un sentiero di esperimenti freschi in libertà.
Queste creazioni, considerate secondarie da pubblico e critica, svelano una complessità che manca ad altri tiepidi illustratori e mostrano un’artista a tutto tondo che produce anche illustrazioni, ma non solo. Noemi non disegna carta da parati ma racconti per immagini complesse, sarcastiche, divertenti, riflessive. Dagli insetti agli alieni, le sue creature vivono storie buffe e goffe, dense di imprevisti, sorprese, ma soprattutto inciampano in interrogativi: domande semplici o esistenziali che di riflesso sono poste a noi.
Un lombrico triste rimpiange di non essere nato elefante, delle margherite ubriache hanno sbalzi d’umore di gruppo, dei bruchi sperduti non sanno dove andare (ed è evidente che la strada smarrita è quella della loro esistenza). Noemi vuole farci immedesimare in loro perché, in fondo, i problemi di un fiore o di un insetto potrebbero essere anche i nostri. Tutto il suo lavoro è un invito alla comprensione di chi è diverso per cercare poi di capire noi stessi. E la comprensione è seguita dall’azione: occorre compiere una scelta, decidere da che parte stare. Noemi lo fa da sempre, nella sua vita privata e in quella di artista. Segue i suoi miti ribelli, dai Mumin a Pippi calzelunghe, e ci suggerisce di diventare come loro.

Il tempo è finito, 2022 © Noemi Vola
A seguire un breve galleria di immagini.
Per approfondire: www.noemivola.com

Dove andiamo non lo so, San Michele, 2020 © Noemi Vola

Lasciami stare, Torino, 2020 © Noemi Vola

Sei bello grazie, Bologna, 2020 © Noemi Vola

I fiori e le cose che dici sono sempre uguali, 2020 © Noemi Vola

Smettila di lamentarti, Bologna, 2022 © Noemi Vola

Sei inutile ma datti da fare, 2022 © Noemi Vola

Non mi piace niente, 2022 © Noemi Vola

Torno a piangere nel bosco quando voglio, Collemincio, 2021 © Noemi Vola

Sono ipersensibile, Bologna, 2022 © Noemi Vola
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Noemi Vola